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La “Vision per Savona” dell’Unione Industriali – 7Nov19

La “Vision per Savona” dell’Unione Industriali – 7Nov19

L’affollata conviviale del 7 novembre ospita l’incontro mensile sull’ importante tema dello sviluppo di “Una vision per Savona”: è la seconda puntata del ciclo di relazioni e, dopo il socio Luciano Pasquale Presidente di ConfCommercio, è testimonial della serata il Dott. Alessandro Berta, direttore dell’Unione Industriali di Savona (Confindustria), per offrire il punto di vista degli imprenditori di maggiori dimensioni.IMG 20191108 WA0001

Il Presidente Giovanni Toso saluta soci, familiari ed ospiti e, dopo le consuete comunicazioni, introduce il tema dell’importanza della cultura e della “visione” strategica nella progettazione del territorio e del sistema industriale a medio-lungo termine, orientata verso obiettivi importanti, coordinati e di ampio respiro, non di breve termine ed a vantaggio di scelte politiche e gestionali inadeguate e miopi, come purtroppo avviene frequentemente.

Passa quindi la parola ad Alessandro Berta, che con l’aiuto di varie slides contenenti dati e grafici, traccia la situazione passata e presente dell’industria savonese.

I dati mettono in risalto un trend che vede alle spalle la situazione critica degli anni 2013/15 sia da un punto di vista occupazionale, che dal punto di vista della diminuzione dei ricavi del tessuto imprenditoriale della provincia: le imprese piccole ed artigiane restano in sofferenza, ma i numeri confortano, e vedono Savona prima tra le province liguri.

Berta evidenzia, però, come questi dati positivi vadano letti con attenzione in quanto contengono, rispetto al passato, embrioni di possibili grossi rischi per il futuro a medio-lungo del nostro comprensorio.

Si tratta in maggioranza di nuovi lavori precari a redditività unitaria bassa per i lavoratori, con conseguente riduzione a livello aggregato del reddito disponibile per la popolazione locale: sembrerebbe di stare meglio, ma in realtà nell’insieme si è più poveri.

Il Savonese resta, quindi, un tessuto regionale molto fragile, che ha poco slancio tra le altre regioni del nord per molte problematiche centrali aperte, prima fra tutte la carenza di infrastrutture ed un’incapacità politico-programmatoria, che da troppi anni pone un freno allo sviluppo.IMG 20191107 WA0018 5b

La provincia è oppressa dal collo di bottiglia infrastrutturale che la direttrice stradale verso Genova impone, oltre che da snodi viari verso Torino e la Francia ormai obsoleti ed inadeguati: esistono importanti ed utili progetti che dovrebbero vedere imminente sviluppo, ma sono ancora relativamente acerbi e di incerta conclusione.

Danno speranza per il futuro le aziende imprenditoriali medio-piccole, spesso non conosciute anche dagli addetti ai lavori, sorte e sviluppatesi in Val Bormida verso nuovi mercati, anche esteri, a valle della crisi di fine ‘900 delle grandi e storiche aziende dell’industriosa vallata, chimiche e altro.

Questa dinamica conferma l’importanza e la necessità di avere giovani generazioni di imprenditori capaci di creare nuove realtà industriali in grado di investire e gestire tecnologie/prodotti innovativi destinati a mercati diversi dai tradizionali, sia a livello settoriale, che geografico.

Ciò richiede lo sviluppo di realtà imprenditoriali locali su scale dimensionali maggiori e la capacità di attrarre nella nostra area nuovi investimenti anche da fuori regione.

In questa direzione occorre lavorare in modo migliore per l’immagine di Savona e del comprensorio, non in chiave legata al turismo, comparto che ha dinamiche di sviluppo e competitive completamente diverse, basandosi su micro-aziende frammentate a livello locale sulla costa.

Anche il mercato del lavoro presenta problemi ed asimmetrie, che dovrebbero trovare armonizzazione: le aziende necessitano di diplomati dagli Istituti Tecnici, quantitativamente insufficienti, mentre molti nostri giovani proseguono ad Ingegneria e dopo la laurea emigrano verso aziende lontane.

Berta evidenzia, quindi, come gli obiettivi di sviluppo strategico del sistema savonese si debbano basare su un piano articolato, coordinato e non banale di interventi politico-gestionali su vari livelli, che richiedono l’intervento di competenze differenziate e che dipendono da molte, distribuite responsabilità.

Resta, tuttavia, la speranza di vedere uno sviluppo trainato in particolare dal terminal di Vado Ligure ed all’indotto addizionale, che potrà generare, ma lo sviluppo infrastrutturale dovrà essere portato avanti in modo sostenuto.

In conclusione, lancia uno stimolo positivo: l’immagine negativa che i Savonesi, i mass media, e tutti coloro che parlano di Savona non è spesso reale, dai dati si può osservare altro; si dovrebbe citare Savona in modo diverso, cercando di esaltare le peculiarità che il tessuto provinciale, dal mare all’entroterra, può e deve mostrare.

La relazione termina ed è seguita da molte interessanti domande e contributi dei Soci.

Il Presidente ringrazia Alessandro Berta per il suo bell’intervento, osservando come sia stato tecnicamente interessante e ricco di spunti, sui quali si dovrebbe lavorare assieme in una grande squadra (fatto purtroppo, difficile) e piacevolmente appassionato in favore della difesa e dello sviluppo del territorio savonese.

Ha, quindi, fatto omaggio all’ospite di una realizzazione in ceramica del nostro Bruno Grassi.