L’ospite della serata è stato Ing. Marco Bassoli Direttore del Dipartimento Ricerca e Sviluppo della Beretta, cugino del nostro amato Presidente Giorgio Sogno, con il quale condivide piacevoli ricordi d’infanzia. L’Ingegnere ha quindi intrattenuto i numerosi soci ed ospiti con una relazione dal titolo: “La Fabbrica d’Armi Pietro Beretta: tradizione, passione e innovazione”. Un interessante excursus sulla lunga storia di questa fabbrica che sta per compiere cinquecento anni. La “Beretta” è nota soprattutto per le pistole utilizzate nei film e che hanno reso famose alcune delle armi prodotte dall’azienda, sebbene spesso modificate per uso scenico; in particolare la Pistola 92, in dotazione all’esercito americano, ed il revolver. La Fabbrica d’Armi Pietro Beretta nasce nel 1526 a Gardone in Val Trompia, una “location” strategica per l’abbondanza di ferro, legno ed acqua: materiali indispensabili per la fabbricazione delle armi e, seppur espandendosi in quasi tutto il mondo, qui ha mantenuto la sua sede ed è tuttora gestita dalla famiglia Beretta che ha visto l’avvicendarsi di ben quindici generazioni. Solo negli anni ’70 la fabbrica diventa vera e propria industria e negli anni ‘90 si trasforma in una holding, con acquisizione di altri brands che vengono a far parte del gruppo.
Un marchio che si occupa non solo di armi ma anche di abbigliamento e strumenti di puntamento ed offre un pacchetto di servizi per militari, cacciatori e sportivi. Un’azienda in continua crescita che dedica molte risorse alla ricerca e sviluppo per raggiungere gli standard richiesti dal mercato e superare i competitors. Tantissime le idee che vengono esaminate e valutate per arrivare ad un prodotto finito; si parte dal design, si passa alla progettazione, alla creazione di prototipi anche virtuali, ai test ed infine alla produzione: una forte progettazione ed un processo capace determinano il successo del prodotto.
La Fabbrica d’Armi Beretta, nonostante i luoghi in cui sorge, è – a livello produttivo – semplice e snella; ha introdotto grandi automazioni ma ha mantenuto tradizione ed artigianalità per alcune produzioni; investe nel controllo qualità ed ha numerose certificazioni ambientali e di sicurezza.Il futuro va verso una trasformazione digitale, la Beretta cerca di offrire modelli ed esperienza attraverso nuove soluzioni che diano consapevolezza operazionale alle forze dell’ordine ma anche per interi sistemi (quartieri smart e teleassistenza). Conclusa la relazione numerosi gli interventi e le domande anche tecniche del pubblico alle quali l’ing. Bassoli ha risposto con entusiasmo nonostante il lungo viaggio che lo attendeva per il rientro a Brescia. Un particolare ringraziamento del Presidente al relatore e, come di consueto, l’omaggio del guidoncino e di un piatto in ceramica creato dal socio Bruno Grassi.