Il prof. Tabaton insegna Neurologia all’Università di Genova. Ha lavorato negli Stati Uniti dal 1987 al 1993, presso la Case Western Reserve University, Cleveland, con il ruolo di Assistant Professor. Dal 1980 studia le malattie neurodegenerative, e in particolare la malattia di Alzheimer. Ha eseguito e pubblicato studi sui meccanismi molecolari della malattia di Alzheimer, e studi clinici, mirati ad individuare marcatori diagnostici precoci delle demenze. Al suo attivo ha 160 pubblicazioni, su riviste internazionali con alto fattore di impatto. I suoi lavori hanno 13.000 citazioni.La malattia di Alzheimer è causata dall’accumulo di due proteine alterate, beta amiloide e proteina tau, che si accumulano progressivamente nel cervello sino a quando la loro quantità supera quella che è la soglia determinata che corrisponde alla riserva cognitiva. Superata questa soglia compaiono i sintomi. La malattia di Alzheimer rappresenta il 70% di tutte le demenze ed aumenta con l’avanzare dell’età.
I maggiori fattori di rischio sono appunto l’età (l’Alzheimer costituisce il limite alla tendenza naturale dell’uomo all’immortalità), la familiarità, la bassa scolarità, il fumo, l’alcol in quantità eccessive e traumi gravi vascolari. Non esiste una terapia per la malattia di Alzheimer. La terapia, al momento, è solo sintomatica. E’ importante quindi utilizzare altri mezzi per proteggersi dalla malattia.L’inizio dell’accumulo delle proteine alterate avviene circa 30 anni prima rispetto all’insorgenza dei sintomi. C’è una lunga latenza e c’è quindi spazio per una prevenzione secondaria.La dieta mediterranea è proprio un efficacissimo mezzo di prevenzione. I suoi componenti sono infatti protettivi. Questi componenti sono gli acidi grassi polinsaturi, il più noto è l’omega 3, i polifenoli e i flavonoidi nonché le vitamine C ed E che sono antiossidanti. E’ stato dimostrato che tutti questi elementi agiscono diminuendo la produzione di beta amiloide.Sono consigliati quindi alimenti quali il pesce, la frutta, la verdura e l’olio d’oliva. Anche il caffè, in dosi moderate (non più di 4 tazzine al giorno), è protettivo. Altro fattore protettivo, oltre l’alimentazione, è l’esercizio fisico. Passeggiare almeno 30 minuti al giorno per cinque giorni alla settimana è stato dimostrato che riduce del 20% il rischio di demenza. Anche la restrizione calorica, di circa il 30% del fabbisogno giornaliero, ha effetti protettivi.
Il prof. Tabaton ha infine annunciato che il prossimo 29 maggio uscirà in libreria il suo ultimo libro, che tratta proprio l’argomento oggetto della relazione, dal titolo “La dieta di anti Alzheimer”.
Al termine il Presidente ha ringraziato il relatore e ricordato a tutti i presenti gli importanti appuntamenti dei prossimi giorni.