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23 febbraio 2017, il nostro socio Roberto Visintin ha tenuto una Relazione dal titolo: “Metodi e fonti di finanziamento della criminalità organizzata”

Relazione Visinitin

Il nostro Socio viene da una lunga carriera in Guardia di Finanza, ove ha potuto operare in reparti particolari, quale il Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata di Torino. Questa esperienza gli ha permesso una visuale profonda del problema, a partire dal Piemonte, ove la presenza di sodalizi criminali di stampo mafioso è diffusa.

Ricollegandosi all’analisi dell’economia fatta la settimana scorsa dal prof. De Angelis, Roberto riassume alcuni aspetti legati al crimine, che in Italia contribuisce a “produrre” circa l’1% del PIL, incidendo per un importo di circa 16 miliardi di euro sul totale della ricchezza creata nel nostro Paese. L’esigenza di aggregazione in grandi gruppi organizzati, tipica del mondo industriale globalizzato, ha coinvolto anche le tradizionali consorterie criminali nazionali, quali Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra, che si sono così strutturate a livello internazionale.
In particolare, la ‘Ndrangheta calabrese rappresenta tristemente una delle eccellenze di spicco del contesto mondiale, gestendo quasi in forma monopolistica il traffico transnazionale delle sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina. Questo successo negativo fonda le sue origini nel grande traffico di tabacchi lavorati esteri degli anni ’60, all’epoca gestito in forma quasi sinergica da Camorra e mafia siciliana. Negli anni ’70 e ’80 i sodalizi criminali calabresi hanno invece orientato la loro prevalente attività delittuosa nei sequestri di persona, agevolati anche da una fitta rete di fiancheggiatori locali. I capitali all’estero vennero inizialmente costituiti anche attraverso il meccanismo delle compensazioni delle rimesse di denaro degli emigranti, evitando ogni forma di coinvolgimento del sistema bancario nella delicata fase della movimentazione dei fondi.
Il sistema, spesso strutturato su base familiare, ha poi garantito alle organizzazioni un’omertà quasi assoluta. Negli ultimi anni le organizzazioni mafiose hanno sviluppato gran parte della loro azione nel più redditizio traffico internazionale degli stupefacenti, accumulando enormi disponibilità finanziarie. I sistemi di occultamento delle sostanze, movimentate su ampia scala a livello intercontinentale, sono vari e sempre più sofisticati. In compenso, gli interventi delle Forze dell’Ordine sono altrettanto importanti, con sequestri assai rilevanti anche di tonnellate di stupefacenti, come quello ad esempio di 4.3 tonnellate di MDMA (Ecstasy) avvenuto in Australia nel 2008, contrabbandate da un’organizzazione italiana di origine calabrese. La merce viene spesso occultata nei containers, nel telaio degli imballi, nelle confezioni degli alimenti o negli indumenti dei cosiddetti corrieri, persone compiacenti che talvolta rischiano la vita ingerendo dosi consistenti di ovuli sigillati. Per l’attività di contrasto, gli inquirenti si avvalgono anche del supporto di disciplinatissimi cani antidroga perfettamente addestrati.

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Il prezzo dello stupefacente aumenta di oltre 100 volte dalla fase della produzione fino allo spaccio, ed i proventi del contrabbando sono riciclati e reinvestiti in ogni sorta di attività, dal settore immobiliare a quello commerciale, fino al gioco d’azzardo ed all’usura.

Recenti indagini hanno fatto emergere anche fenomeni legati alle false fatturazioni finalizzate a consentire indebiti risparmi d’imposta alle imprese controllate dai clan.
Il Presidente Mauro Buzio riflette su come provvedimenti quali il soggiorno obbligato abbiano in effetti favorito la diffusione della criminalità organizzata in regioni remote dalle zone d’origine, ad esempio il Piemonte. In realtà, risponde Roberto Visintin, già dai tempi del gen. Dalla Chiesa si è osservata una espansione delle famiglie criminali in zone interessate da consistenti iniziative di grande infrastrutturazione, come la Val di Susa e l’estremo Ponente ligure, specie nel periodo dei grandi progetti autostradali, in cui l’infiltrazione criminale è stata molto diffusa.
Gianni Chiesa chiede quali siano i metodi investigativi utilizzati per intercettare le spedizioni di stupefacenti nascosti in modi così ingegnosi, talvolta all’interno dei mobili, nei tronchi delle piante esotiche o in confezioni perfettamente sigillate: l’infiltrazione negli ambienti criminali e la raccolta di segnalazioni dai collaboratori di giustizia dalle altre fonti informative tradizionali sono difficili ma determinanti. A queste si affiancano le collaborazioni con le varie Amministrazioni internazionali, quali ad esempio la DEA statunitense, solita avvalersi del valido supporto dei collaterali Organi di polizia nazionali, che sono tra i migliori al mondo per capacità investigativa e risultati. Non esistono più i fenomeni di un tempo, tipici del contrabbando di sigarette, in cui qualche carico veniva “fatto scoprire” per creare un equilibrio di complicità e coprire il grosso dei traffici: ora gli interventi sono molto più radicali e nulla è lasciato al caso.

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Cosa impedisce agli Stati una eradicazione all’origine della produzione di stupefacenti, chiede AlbertoBecchi: ad esempio, risponde Roberto Visintin, gli USA spesso distruggono i raccolti di coca anche con interventi aerei, ma la vastità, la distribuzione e la repentina ricollocazione delle coltivazioni, ne limita l’efficacia.
A questo, si aggiungono episodi di fuga di informazioni a danno delle Forze dell’ordine, come riflette Laura Demichelis, ma il vero problema risiede nella quantità di consumatori occasionali ed abituali, che si stima intorno al 10 % della popolazione nazionale e a 250 milioni di persone a livello mondiale. In Paesi come Iran, Australia, Scozia, Islanda le percentuali sono altissime. L’opzione di liberalizzazione infine non appare praticabile: l’esperienza dimostra che spesso le droghe leggere possono aprire la porta a dipendenze ben più gravi e spesso esiziali.
In conclusione di serata il ringraziamento del Presidente per la brillante relazione e l’appuntamento alle prossime riunioni.