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16 febbraio 2017, “Mondo bancario e scenario macroeconomico di riferimento”, Relatore Dott. Domenico De Angelis, Condirettore Generale del Banco BPM Spa.

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Il Dott. Domenico De Angelis, Condirettore Generale del Banco BPM Spa, vanta una carriera prestigiosa, che lo ha portato ad assumere incarichi al vertice di istituti bancari e finanziarii ed al contempo è docente universitario. Ha quindi vissuto in prima linea e con la massima visibilità la storia recente del mondo bancario italiano e la crisi attuale. Da ultimo è stato protagonista della grande fusione tra Banco Popolare e Banco Popolare di Milano con la creazione del nuovo Banco BPM, avvenuta a gennaio, di cui è condirettore generale. 
Il relatore dopo i saluti ed il ringraziamento al Club ha affrontato il delicato argomento della crisi attualmente in corso che definisce strutturale e che rappresenta l’inevitabile manifestazione dell’evoluzione capitalistica globale.
La divaricazione tra Aziende di assoluta eccellenza mondiale, prospere e in crescita, da tante altre sottodimensionate e insufficientemente redditizie, si va ampliando sempre più. Lo stesso accade nella separazione tra le poche famiglie assai benestanti e le numerose sempre meno ricche, legata alla scomparsa della classe media. Nel mondo del lavoro, similmente, l’eccellenza è molto richiesta, mentre la normalità non trova più un ruolo significativo nell’economia moderna.

In questo contesto l’attività bancaria è quasi impossibile, con tassi di sconto bassissimi, clienti che ottengono facilmente finanziamenti vantaggiosi e la scomparsa del piccolo credito al dettaglio che veniva alimentato dalla classe media. 
Per questi motivi grandi banche Italiane ricorrono al supporto della finanza internazionale, diventando di fatto imprese straniere, come tante imprese importanti hanno dovuto fare negli ultimi anni.
Lo scenario avverso si aggrava ulteriormente a causa di un pessimismo esagerato e generalizzato, sulla stampa l’opinione pubblica, che porta a non vedere le tante eccellenze industriali nazionali che prosperano con manifatture di altissimo livello e margini di profitto eccezionali. Ci si focalizza sul debito e la spesa pubblica, dimenticando però l’elevata ricchezza privata del risparmio e delle aziende private. Si discute molto della disoccupazione e della sottoccupazione, senza però considerare le enormi opportunità che la globalizzazione apre ai giovani di talento.
Bisogna quindi capire come costruire il futuro superando i luoghi comuni del populismo. Bisogna recuperare l’orgoglio e incitare i giovani a conseguire l’eccellenza tanto premiata dai mercati.
Citando l’Inno Nazionale, Luciano Pasquale concorda sulla necessità per il mondo bancario ed imprenditoriale di stringersi a corte: le realtà locali sono molto frammentate e non riescono ad ottenere credito, mentre il risparmio viene drenato dai grandi Fondi di gestione internazionali, e investitoaltrovecon logiche opportunistiche. Il Dott. De Angelis conferma che l’indotto artigianale che operava per l’industria manifatturiera non è più sostenibile: la soluzione è tentare il salto di qualità verso una dimensione industriale più grande, oppure creare Distretti locali che siano trainati da eccellenze mondiali in campi specifici, facendo leva sulla partecipazione anche azionaria della capofila, che si fa garante presso la finanza della sostenibilità delle piccole imprese partecipanti al distretto.

Con la mancata ristrutturazione del mondo bancario, la massa dei crediti deteriorati e la bassa redditività attuali, Elsa Ferrua si interroga su quali siano i fronti su cui muoversi per affrontare gli attuali scenari macro-economici e tornare a fare redditività. Il Dr. De Angelis osserva come le grandi banche internazionali si rivolgano ad intense attività speculative puramente finanziarie, con esposizioni spaventose e rischi altrettanto grandi, liquidando tali attività come “porcherie”. La Banca italiana deve rilanciare la classica attività tradizionale nei territori di pertinenza, abbattendo i costi di gestione, ed intensificare l’attività di consulenza personale al Cliente. Chi resiste respirando l’economia reale interna, tra pochi anni troverà un panorama competitivo favorevole.
Mario Tassinari indica una soluzione nella creazione di sinergie tra aziende: chi riesce ad intercettare il flusso dei mercati internazionali può sostenere gli altri attraverso una rete d’impresa, condividere il proprio accesso e mettere in comune i costi di gestione ed amministrazione, come in una grande azienda. Questo può essere fatto, riflette il Dott. De Angelis, superando la gelosia e l’orgoglio tipici del piccolo imprenditore: è più facile fondere due multinazionali che fare incontrare due piccole imprese.
Rimane ad infondere ottimismo e speranza di fronte ad uno scenario inquietante la grande energia positiva che il Dott. De Angelis trasmette all’uditorio con la sua esposizione e la sua personalità.
In conclusione di serata il Presidente ha ringraziato il relatore per l’interessante approfondimento donandogli un piatto in ceramica creato dal socio Bruno Grassi.